Recensione «L’Invincibile Iron Man: La nuova età del ferro» di Matt Fraction, Salvador Larroca, Carmine Di Giandomenico, Kano & Nathan Fox, su «Iron Man & I Vendicatori» 42

24 11 2011

Storia celebrativa dei 500 numeri di «The Invincible Iron Man» ambientata tra presente e (ipotetico?) futuro, brilla non tanto per la trama principale, seppur pregevole, quanto piuttosto per la ridefinizione del rapporto Tony Stark/Peter Parker. I buoni rapporti fra i due, cominciati sulla testata «New Avengers» di Brian Michael Bendis quando Peter è entrato nei Nuovi Vendicatori e meglio definiti da J. Michael Straczynski su «The Amazing Spider-Man», che ha creato fra i due una sorta di relazione padre-figlio, sono purtroppo degenerati durante «Civil War», quando Peter scelse di cambiare barricata durante la guerra civile fra supereroi, mettendosi contro Tony, fautore dell’atto di registrazione, e soprattutto quando May, la zia di Peter Parker, fu ferita da un criminale assoldato da Kingpin, che aveva deciso di colpirlo negli affetti più cari approfittando del fatto che Peter aveva incautamente rivelato la sua identità segreta al mondo per appoggiare Tony!
Questo allora. Adesso le cose sono molto cambiate per entrambi: Tony Stark non ricorda completamente gli ultimi mesi, sia perché vittima di gravi traumi infertigli da Norman Osborn durante la saga «Assedio» che per aver usato il suo cervello alla stregua di un supporto hard-drive, formattando il suo cervello per salvaguardare dati che avrebbero messo in pericolo la sicurezza nazionale, per poi re-installare la sua personalità con i suoi ricordi, seppur con alcune lacune. In quanto a Peter, solo lui e pochi altri ricordano il suo outing in mondovisione, grazie al Dottor Strange, Reed Richards e allo stesso Tony, che hanno rimosso da memoria umana (compresi loro stessi) e da qualunque supporto di memorizzazione l’identità di Peter, similmente a come accadde con Sentry anni fa. Considerando il particolarissimo background di Tony e Peter, vedere questi due personaggi interagire porta alla mente i protagonisti dei romanzi e racconti di fantascienza di Philip K. Dick, che si muovono in un mondo paranoico dove il fatto di ricordare una cosa non vuole dire che essa sia avvenuta davvero e viceversa.

Tornando alla storia, proprio i vuoti di memoria di Tony lo costringono a chiedere aiuto a Peter, per determinare lo scopo di un’arma che stava progettando quando Peter lavorava per lui. All’inizio Peter è riluttante anche solo ad ascoltare Tony, a differenza del quale ricorda benissimo i loro drammatici trascorsi (sottotesto apprezzabile in pieno solo da chi conosce la continuity degli ultimi anni), ma decide comunque di aiutarlo. Da qui la trama prosegue su due linee narrative parallele: una ambientata nel presente, e l’altra ambientata in un futuro distopico. Vediamo Peter nel presente che aiuta Tony a capire l’uso dell’arma e a trovare le persone che ne hanno trafugato i progetti e che stanno cercando di costruirla, mentre quarantuno anni nel futuro vediamo la Terra semidistrutta e completamente assoggettata al Mandarino, e Tony Stark suo schiavo.
In questa storia è Peter Parker ad essere determinante nell’aiutare Tony Stark e non il suo alter ego Spider-Man, che addirittura si dimostra quasi superfluo nell’aiutare Iron Man durante il combattimento con i terroristi che hanno trafugato i suoi progetti. D’altronde Tony stesso, prima che i loro rapporti divenissero tesi, aveva detto a Peter che in talune occasioni sarebbe stato più d’aiuto con la sua brillante mente da scienziato che non tirando pugni con una calzamaglia colorata, e i fatti sembrano dargli ragione, soprattutto considerando gli eventi di là da venire per Tony nell’orribile futuro qui presentato e l’importanza vitale di un suggerimento di Peter, grazie al quale Tony e i suoi futuri figli, seppur a carissimo prezzo, riusciranno ad evitare l’armageddon.

 

Lo scrittore Matt Fraction si dimostra molto attento alla continuity (come palesato nell’albo allegato a «Iron Man & I Vendicatori 42», «Iron Man.1»), inquadrando gli eventi di questa storia dopo l’assunzione di Peter Parker alla Horizon Labs da parte di Max Modell (su «Spider-Man 565») grazie all’intercessione della ora defunta Marla Madison-Jameson, la moglie di J.Jonah Jameson.

A livello grafico, dei quattro disegnatori (Salvador Larroca, Carmine Di Giandomenico, Kano e Nathan Fox) i più incisivi sono Salvador Larroca e il nostrano Carmine Di Giandomenico, che rispettivamente hanno disegnato le tavole ambientate nel presente con Spider-Man e quelle nel futuro con il Mandarino e Iron Man. Di Giandomenico, in particolare, ha reso splendidamente la figura del Mandarino, qui raffigurato con un carisma eccezionale e odioso come non mai.

La storia «L’età del ferro» è uscita su «The Invincible Iron Man 500», ed è stata pubblicata in Italia da Panini Comics  nell’albo di «Iron Man & I Vendicatori» n.° 42, ordinabile qui.